Il riscaldamento al pavimento è stato scelto dai committenti di uno degli ultimi lavori che stiamo seguendo. Si tratta della ristrutturazione di una casa indipendente che accoglierà presto quattro bambini tra i 3 e i 13 anni e i loro genitori.

Durante gli incontri preliminari abbiamo proposto questa opzione, ormai sempre più comune nelle case nuove, ed è piaciuta subito. Si tratta di un sistema che ripaga subito in termini di facilità di installazione. Sul lungo periodo poi, si conferma la scelta azzeccata perché non occupa spazio e non necessita di manutenzione frequente.

Cos’è il riscaldamento al pavimento?

Il riscaldamento al pavimento, conosciuto anche come riscaldamento a pannelli radianti, è un impianto a pavimento che può essere ad acqua o elettrico.

Riscaldamento a pavimento ad acqua

L’impianto ad acqua è composto da serpentine nelle quali scorre acqua calda a bassa temperatura. Grazie a questo sistema il calore si diffonde in modo omogeneo nelle stanze.
L’acqua può essere scaldata attraverso una caldaia centralizzata, una pompa di calore o grazie ai pannelli solari.

Riscaldamento a pavimento elettrico

L’impianto di riscaldamento a pavimento elettrico, invece, sfrutta le resistenze elettriche che, grazie ad un materiale conduttore, trasformano l’energia in calore diffondendolo dal basso verso l’alto.

Il risultato che si ottiene, con entrambi i sistemi, è una temperatura costante e uniforme in tutte le stanze.

Sistema radiante a battiscopa

Per completezza segnaliamo la presenza del radiante a battiscopa. Un sistema interessante che condivide parte delle caratteristiche del riscaldamento al pavimento.
Lungo il perimetro della stanza viene posizionato uno zoccolino che contiene un sistema radiante (ad acqua o elettrico). Sostituisce il normale battiscopa e diffonde calore sulle pareti, fino ad un metro di altezza.
Le pareti calde irradiano calore verso l’interno della stanza e si mantengono asciutte, scongiurando la formazione di umidità e muffe.

Studio Archetipi – Particolare del salotto durante la posa del riscaldamento a pavimento

Il riscaldamento radiante si adatta ad ogni tipo di pavimentazione

Che si scelga il sistema ad acqua o quello elettrico, entrambi poggeranno su un pannello isolante sopra il quale vi si può posizionare ogni tipo di rivestimento. Dal parquet al laminato, dal grès al cotto ma anche ceramica, moquette e la più moderna resina.
Il pannello lascia libero il calore di andare verso l’alto (il massetto e il pavimento), e non consente la dispersione del calore verso il basso (il solaio). Il massetto funziona da elemento riscaldante perché, grazie alla sua inerzia termica, raccoglie il calore e lentamente lo rilascia dal pavimento.

L’impianto di riscaldamento a pavimento non compromette la stabilità della pavimentazione e si presta su interventi ex-novo ma anche su ristrutturazioni che non prevedono la sostituzione del pavimento precedente.
In questo caso le serpentine, che misurano circa 2,5 millimetri, si possono posare sulla vecchia pavimentazione per poi essere ricoperte da un pavimento flottante (meglio se in legno o in resina).

Affidarsi a tecnici qualificati è la scelta migliore

Per ottenere un risultato soddisfacente consigliamo, come sempre, di affidarsi a tecnici qualificati che si occupino con serietà di questo tipo di lavoro. Risparmiare un po’ nell’immediato, rinunciando al supporto di professionisti preparati, porta spesso a spendere molto di più negli anni a venire. Prima o poi capita di dover mettere “una toppa” a lavori che sono costati poco… ma valgono ancora meno.

Alla base di un buon sistema di riscaldamento a pavimento c’è un’analisi del dimensionamento dell’impianto.
Un errore nel calcolo può sicuramente compromettere i consumi e soprattutto non riscaldare correttamente casa. Per ottenere una giusta proporzione è il caso di prendere in considerazione la grandezza delle stanze, la posizione della casa e la coibentazione degli infissi.

Un buon impianto di riscaldamento al pavimento deve anche tenere conto dello spessore e dell’uniformità dei massetti. La norma Uni (Ente Nazionale Italiano di Unificazione) definisce che lo spessore minimo di un massetto, da posizionare sui tubi di un impianto di riscaldamento a pavimento, sia di tre centimetri.
Massetti con uno spessore maggiore rischiano di rallentare l’emissione di calore, compromettendo il funzionamento dell’impianto.

Studio Archetipi – Serpentine del riscaldamento a pavimento ad acqua

Vantaggi del riscaldamento al pavimento

Ci sono tanti motivi per considerare il riscaldamento al pavimento la soluzione ideale e questi esulano dalla scelta del rivestimento. I nostri clienti hanno optato per il parquet ma ci è già capitato di seguire lavori di ristrutturazione in cui il riscaldamento al pavimento “ha fatto coppia” con grès porcellanato o resine.
A noi piace molto e, quando è possibile, lo consigliamo ai nostri clienti perché:

  • la distribuzione del calore è omogenea e non ci sono punti della casa meno caldi rispetto ad altri;
  • la temperatura dell’acqua che riempie le serpentine è più bassa rispetto a quella che permette il funzionamento dei termosifoni;
  • la riduzione del calore necessario per scaldare l’acqua permette di abbassare i consumi energetici di circa il 20%;
  • non occupa lo spazio abitativo e ci permette così massima libertà nel design degli interni;
  • il sistema può essere convertito anche in un impianto di raffrescamento, sfruttando acqua fredda al posto di quella calda;
  • limita il proliferare di acari e, di conseguenza, contribuisce ad un contenimento delle riniti allergiche, delle congiuntiviti e dell’asma allergica.
  • rientra nei parametri che permettono di accedere ai Bonus.

E gli svantaggi del riscaldamento al pavimento?

Come in tutte le cose ai vantaggi corrisponde sempre qualche svantaggio. Nella scelta del riscaldamento al pavimento possiamo dire comunque che i lati positivi superano di gran lunga le problematiche.
Tra queste possiamo menzionare:

  • il costo iniziale maggiore rispetto a quello per un impianto di riscaldamento tradizionale.
    A onor del vero è necessario ricordare che a costi più elevati iniziali corrisponderà un risparmio sul lungo periodo. L’energia consumata sarà inferiore e, di conseguenza, il costo in bolletta sarà più basso del 30-40%;
  • tempi maggiori per raggiungere la temperatura ideale;
  • in caso di danni alle tubature potrebbe rivelarsi necessario rimuovere parte del pavimento.
  • si sconsiglia l’uso dei tappeti, per non vanificare l’emissione del calore.

Chi divide casa con dei bambini sa che una delle frasi ricorrenti è sempre “mettiti le ciabatte!” Grazie al riscaldamento radiante si possono mandare tranquillamente scalzi, senza temere colpi di freddo.
Ma soprattutto, si potrà dare sfogo a tutte le idee di interior design che prima venivano abbandonate a causa dei termosifoni.
Si guadagnano molti centimetri preziosi e noi, personalmente, sappiamo sempre come impiegarli. 🙂
A casa tua c’è aria di rinnovamenti? Pensi che il riscaldamento a pavimento potrebbe fare al caso tuo? È ora di fare una chiacchierata insieme e scoprire come collaborare!

Studio Archetipi – La posa del riscaldamento a pavimento

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